PERCHE’ I VERI ARTISTI SONO INSEGUITI DALL’ARTE!
Oggi è Santa Lucia, un giorno ricco di tradizione e di memorie, un giorno che profuma di famiglia e che ci riporta ad altri tempi e ad altri contesti, perché i valori non scadono come i vasetti di yogurt nel frigorifero.E oggi voglio parlarvi di un artista nato nel 1947 in un paese di montagna, a Teglie, una frazione del comune di Vobarno, una frazione come lui stesso descrive nel suo libro “Racconti di Fuoco”, pubblicato con Amazon e promosso da Italians, “adagiata su un felice ed assolato pianoro da dove è possibile ammirare la valle ed un tratto del lago di Garda”.Luciano è il quarto figlio di una tranquilla famiglia con un padre militare che torna definitivamente a casa e la madre che gestisce una piccola osteria.Questo maestro scrive a proposito della sua persona: “Erano davvero tempi duri, bisognava risparmiare su tutto e così i miei genitori avevano pensato di farmi nascere il tredici dicembre, il giorno più importante e il più atteso da tutti i bambini delle nostre valli bresciane. Era il giorno di Santa Lucia, la Santa cieca che arrivava di notte con un campanellino, a dorso di un asinello carico di doni. Noi bambini mettevamo un piatto sulla finestra della camera, con la farina e la crusca preparate per l’asinello. Una splendida favola che vive ancora oggi. Tre ricorrenze in un solo giorno: onomastico, compleanno e Santa Lucia. Tre ricorrenze per un solo regalo: un bel risparmio! Il tutto però condito con tanta serenità, tanto amore e tanta felicità”.Così parte la vita di uno dei maestri italiani più importanti, il maestro che ha fatto conoscere la pirografia in Italia e all’estero, il maestro che pone la surrealtà al centro del vivere quotidiano, il maestro dal cuore magico al quale il pubblico si rivolge ringraziandolo del suo impegno e della sua tenerezza, custode di un atteggiamento gentile e significativo di altri tempi, pronto all’innovazione e a stupire come un giovane desideroso di mordere il mondo e la realtà.Il suo nome è Luciano Donini.Devo la conoscenza di Luciano Donini a Paolo Calcari, mio assistente in tanti eventi e direttore artistico a sua volta di mostre e di varie iniziative culturali.Paolo conosce la qualità nell’arte, abituato a viverla fin da bambino grazie al padre Tiziano e al sottoscritto che lo ha coinvolto fin da ragazzo in alcune iniziative di grande spessore con maestri fra i più importanti a livello mondiale.Così nasce la mia conoscenza con il maestro, con la sua delicata gentilezza, con la sua capacità nello scrivere, nel raccontare storie, nell’intrattenere un pubblico e soprattutto con il suo livello artistico in una tecnica complessa che non perdona errori.Mi rendo conto per tecniche e contenuti di non parlare con un artista ma di conversare con un maestro.Nasce così un rapporto di rispetto reciproco condito da quell’ironia e quella misurata confidenza che caratterizza il dialogo tra persone intelligenti, un dialogo che sa andare oltre il semplice fatto dell’arte per parlare di vita, di momenti più o meno felici, quasi un rapporto di coaching, soprattutto un rapporto umano fra persone che condividono lo stesso pianeta negli stessi anni. Luciano Donini ha pagine di testimonianze che riguardano la sua arte, momenti che pochi artisti al mondo possono dire di aver vissuto, momenti di pura gratitudine da parte del suo pubblico.La sua vita è fatta di storie, una vita trascorsa a Teglie che assume significati e vicende più ricche rispetto a coloro che vivono nelle grandi città perché come ci insegnano alcuni scrittori anche a New York ci si può sentire soli e isolati.Questo non avviene a Teglie, questo non avviene nella vita di un uomo sostenuta da una splendida famiglia e da una moglie che lo segue con amore e dedizione, con ammirazione e stima, al punto tale che in quelle opere troviamo tanto di lei.Questo non avviene nella vita di Luciano Donini, una vita piena, significativa, di testimonianza quotidiana, una vita tutta da raccontare e da ascoltare come per gli episodi che ha condiviso con il mondo attraverso il suo libro.Quest’anno ho portato le sue opere in luoghi che non sono per tutti: così è nata la mostra a Pontremoli in occasione del Premio Bancarella, così è nata la mostra a Siena per San Paolo Invest.Così ho conosciuto un pubblico importante che adora questo innovativo maestro, e che lo ringrazia.Ha ricevuto il premio europeo Enrico Ferri amico degli artisti, fra gli applausi del pubblico e i complimenti dei giornalisti che hanno dedicato alla sua arte decine di articoli, da Il Messaggero a Il Corriere della Sera.Nel 2023 un ricco calendario lo porterà ad una importante ed autorevole mostra a Milano, una personale, così come una sua personale è stata richiesta da un’importante istituzione italiana.E l’anno terminerà con la collocazione di due sue opere presso importantissime istituzioni toscane.E, incredibile, con lui ho conosciuto per la prima volta un maestro che decide di non vendere un’opera dopo ben nove richieste, alcune con offerte raddoppiate rispetto al valore di mercato dell’opera stessa!Ho conosciuto un uomo al quale spesso telefono ad orari insoliti per parlare di arte e magari di vita, perché lui ha orari insoliti e ha l’ironia che riesce a salvare ogni momento. E con lui ho capito una cosa, che i veri artisti sono inseguiti dall’arte, perché l’arte dà tutto e chiede tutto, fa battere il cuore in cambio dell’energia e della fatica.E ho capito che chi ama l’arte è inseguito dall’arte e soprattutto che aveva ragione Antonio Possenti quando mi disse: “Caro professore, per un artista la vita inizia dopo i sessantacinque anni perché non solo ci sono ancora le energie, ma soprattutto la vita ci ha già raccontato quanto possiamo inserire nelle nostre opere”. E Luciano Donini continua a raccontarci l’essenza del mondo.Buon compleanno Luciano, buon compleanno maestro!Tre feste in una, più vite vissute in un’unica persona, costantemente pronta all’invenzione, perché il suo destino è essere da sempre e per sempre inseguito dall’arte!