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RESISTENZA PER INCAMMINARCI VERSO UN NUOVO UMANESIMO

RESISTENZA PER INCAMMINARCI VERSO UN NUOVO UMANESIMO

Ho ricevuto questo saggio sul tema del mio progetto e del mio libro La Resistenza dal maestro Maria Mansueto che ringrazio di cuore. Lo condivido con tutti voi, cari lettori, sono parole e pensieri preziosi.

di Maria Mansueto

Le parole ci sono consegnate dalla storia umana e sono patrimonio di vissuto, contenitori aperti ad accogliere futuro. Così, il termine Resistenza è legato a un tratto della storia umana in maniera indissolubile, quasi ingombrante. Evoca, immediatamente, la tragedia dell’ultima guerra mondiale e gli effetti devastanti giunti fino a noi. Ci consegna un dolore assoluto che colma e sconcerta, confina dentro un tempo di morte e non lascia scampo, non lascia spazio ad altri pensieri.

E mi ha sorpresa quando il professor Puntelli l’ha introdotta nell’ arte per dare nome al suo importante progetto ” LA RESISTENZA “. Mi ha impegnata, in qualche modo come costretta a scartarla per guardarla dentro, in profondità, a cercarne la vita che sempre il contesto amplia e puntualizza. Ho trovato, allora, la sua inesauribile ricchezza di significati e contenuti, i suoi mille volti che raccontano noi a noi stessi. Ho scoperto allora che la Resistenza fa parte della Vita, che dà vita alla Vita in ogni sua espressione. È, infatti, un’istanza cosmica alla base del processo evolutivo, dentro la sua logica che è divenire e cambiamento in un continuo nascere e rinascere che ci rende parte attiva del processo evolutivo, custodi amorevoli della Vita. Processo a cui l’uomo, per la consapevolezza acquisita, partecipa come co-creatore con tutta la personale potenza creativa.

Succede, infatti che, in situazioni di conflitto, quando all’ uomo è richiesto di rinunciare alla sua essenza, può scegliere e mettere in atto atteggiamenti di resistenza per non tradire se stesso, per non morire dentro, per non essere clonato, ma liberato dalla logica corrente che allinea e poter rispondere alle domande della Vita, alla domanda che è la Vita stessa in maniera coerente al personale sentire, in fedeltà al sogno. Ed è il solo modo di essere che, scelta dopo scelta, sortisce il miracolo di dare forma inedita alla creatura che abita ciascuno e chiede di prendere Vita, di essere partorita. E l’artista non può assolutamente sottrarsi a tanto travaglio, non può rinunciare a tanto meraviglioso potere, perché nell’arte non è tracciata e non può essere tracciata rotta perché, sempre tesa al futuro, l’arte è ricerca del nuovo possibile, del meglio che promette di essere, proposta di coraggio, cura di speranza dell’oggi, un rincorrere l’oltre anelato, instancabile ricerca per mettere a fuoco e disvelare un futuro più evoluto per tutti gli esseri viventi.

Resistere implica, allora, soste dentro l’ oggi per poterlo indagare e “digerire”, individuare e fare emergere le positività residue in possibili semi di un futuro risanato.

Resistenza diventa, allora, un fermarsi attivo e creativo, uno spazio senza confini, tempo di silenzio, di quel silenzio interiore che oggi ci è negato, ma necessario per recuperare la capacità di ascoltare, il potere di pensare e fare spazio alla creatività che, oltre il pensiero corrente conservativo, introduce alla logica rigenerativa ed evolutiva della Natura, della Vita. Il Logos universale che produce consapevolezza e coscienza che nutrono ed alimentano l’umanità dell’Umanità.

Si chiarisce, allora, che la resistenza è funzionale all’ evoluzione perché alimenta il coraggio del rischio e prepara lo sconfinamento nello spazio privo di confini che è la creatività. L’ arte ritrova, allora, la sua anima profetica, la dimensione immaginifica, una sorta di veggenza nel coraggio di abitare l’oltre.

L’arte impegna l’artista ad essere fedele, a non tradire l’anima dell’arte.

Resistere deve allora diventare l’abitus mentale di vivere l’oggi alla ricerca della pepita d’oro, di futuro persa nel groviglio di questo nostro tempo malato. È attraversare il buio del rischio in solitudine tentando di fare spazio salvifico alla follia inappagabile e luminosa del sogno che chiede di andare sempre più in là, oltre ogni confine nel tentativo di valicare il limite ad abitare l’infinito o, almeno, a lambirne l’orlo, perché, come ricorda il grande poeta, “fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtude e conoscenza”, valori che conducono sulla via del bene universale, alla ricerca di un nuovo umanesimo.

Siena, febbraio 2024

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