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“DEDICO LA MIA PASSIONE, LA MIA RICERCA E IL MIO IMPEGNO AD ASSECONDARE L’URGENZA DI EMOZIONE E DI COLORE CHE MI ARRIVANO DA DENTRO” ORNELLA DE ROSA RACCONTA LA SUA RICERCA D’ARTE SULL’ UNIVERSO FEMMINILE

“DEDICO LA MIA PASSIONE, LA MIA RICERCA E IL MIO IMPEGNO AD ASSECONDARE L’URGENZA DI EMOZIONE E DI COLORE CHE MI ARRIVANO DA DENTRO” ORNELLA DE ROSA RACCONTA LA SUA RICERCA D’ARTE SULL’ UNIVERSO FEMMINILE

Il maestro Ornella De Rosa DRO è una vera e propria autorità a livello nazionale e internazionale nella ricerca d’arte che ha come focus l’universo femminile. La nostra intervista per approfondire perimetri e libertà delle sue idee e dei suoi contenuti.

Cosa pensa, un maestro e un’artista come lei, del dibattito presente in questi mesi e in queste settimane sui media sul tema della donna?

Sono cresciuta con mamma e nonna, mio padre morì molto giovane, quindi abituata da sempre all’idea che una donna possa svolgere qualsiasi tipo di mansione e occuparsi di qualsiasi necessità, al pari di un uomo. Mi sono sempre scontrata con quel tipo di mentalità, ottusa e antiquata, che ho visto praticare e anche vissuta in prima persona. La donna relegata al ruolo di moglie, madre, addetta alle faccende domestiche, sottomessa, privata dell’indipendenza economica e limitata nella realizzazione personale. Qualcosa, nel tempo, è cambiato, ma bisogna continuare a sensibilizzare uomini e donne e liberare la società da quegli stereotipi riguardanti i ruoli maschili e femminili. Il nostro, purtroppo, è ancora, per certi versi, un mondo maschile, in cui la cultura patriarcale è molto forte. Bisogna continuare a sensibilizzare sul tema, per garantire a tutti una esistenza serena, libera e priva di pregiudizi.

Lei ha dedicato la sua ricerca d’arte al tema della donna con una coerenza e con una puntualità straordinaria, come nessuno in Italia: perché ha sentito il desiderio o la necessità di questo tema?

Sono stata spesso penalizzata per il mio carattere schietto, anticonformista e un po’ ribelle, per avere espresso pareri non conformi al pensiero comune, per mettere in discussione abitudini comode messe in atto da mentalità antiquate e retrograde. Ho sempre cercato di essere coerente e, pertanto, ho riportato nella pittura i miei pensieri: la donna va amata, rispettata, celebrata; è colei che da la vita, è la parte amorevole dolce, gentile, disponile, è colei che davanti a sé stessa pone il bene dei suoi cari, ma è anche libera di scegliere per sé quel che meglio crede e di attuarlo nella sua vita. Se devo ripensare a tutti i miei lavori, all’inizio del mio percorso, credo siano arrivati naturalmente, senza che io abbia deciso consapevolmente di dedicarli al mondo femminile. Ho realizzato man mano che quella, per me, era una necessità. Come diceva un grande, se avessi avuto sufficienti parole non mi sarei ritrovata nella necessità di dipingere.

Da donna e da maestro d’arte, di cosa si sente particolarmente fiera?

Sono fiera di essere me stessa, donna e artista, con i miei limiti, difetti e pregi, di essere riuscita a rimanere coerente, e di avere voluto fortemente tutto quello in cui ho creduto e credo; di dedicare la mia passione, la mia ricerca e il mio impegno ad assecondare l’urgenza di passione, emozione e colore che mi arrivano da dentro.