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“BISOGNA STRINGERE LE MAGLIE O FINIREMO PER SPONSORIZZARE PSEUDO TRONISTI E COMPARSATE DEL WEB”: IL DIRETTORE DELLA BIENNALE ISTITUZIONALE D’ARTE CITTÀ DI SENIGALLIA, IL MAESTRO PABLO T, VUOLE MOSTRARE ARTE DI QUALITÀ AI VISITATORI

“BISOGNA STRINGERE LE MAGLIE O FINIREMO PER SPONSORIZZARE PSEUDO TRONISTI E COMPARSATE DEL WEB”: IL DIRETTORE DELLA BIENNALE ISTITUZIONALE D’ARTE CITTÀ DI SENIGALLIA, IL MAESTRO PABLO T, VUOLE MOSTRARE ARTE DI QUALITÀ AI VISITATORI

L’intervista al maestro Pablo T, una delle firme più autorevoli a livello nazionale ed internazionale dell’arte contemporanea italiana, direttore artistico della Biennale Istituzionale d’Arte Città di Senigallia

Un maestro internazionale che dirige una Biennale, dovendo in questo modo scegliere la presenza o meno di opere di altri artisti: quali sono gli impegni piacevoli e spiacevoli di questo suo ruolo?

“Premetto che io sono stato, sono e sarò in primis un Artista e non un addetto ai lavori. Ho dedicato più di 30 anni della mia vita all’arte e mi sento visceralmente affascinato dalla ricerca, soprattutto nella pittura. Ho accettato di dirigere questa straordinaria Biennale, dopo la precedente in Piemonte, per l’amore che ho sempre nutrito per la creazione di un movimento di aggregazione tra gli artisti, qualcosa di utopistico – potrebbe dire qualcuno – ma che io, invece, ritengo auspicabile e possibile. I veri Artisti, non gli artisti della domenica (che sono troppi), – come li definisco io – dovrebbero imparare a essere meno egoriferiti e più propensi alla conoscenza dell’altrui arte, all’interazione, alla convivenza artistica, in ultima analisi al rispetto per il lavoro dei colleghi e dediti esclusivamente alla propria ricerca personale di crescita professionale e umana. Ho sempre asserito che i giganti non hanno necessità di apparire, ma di essere. Ecco, credo che questa Biennale nasca da quest’idea: l’idea di un rinnovamento nell’arte contemporanea, meritocrazia e umanità, talento associato alla personalità sana e non prevaricatrice. Credo, personalmente, che gli impegni, in generale, non siano né piacevoli né spiacevoli, ma che vadano portati a termine con cura e dedizione, con professionalità e lungimiranza. L’intento è costruire qualità e convogliare, il più possibile, i visitatori e i fruitori dell’arte, oggi purtroppo, la maggioranza, lontana e confusa. Certamente, ritengo piacevole lavorare con persone piacevoli e aperte mentalmente, così come mi è capitato con l’attuale amministrazione comunale della bellissima Senigallia. Un po’ meno con chi non è abituato ad ascoltare o con chi pensa di sapere già tutto, ma questa esperienza è già alle spalle. Di certo, non è mai piacevole dire un “no” a un collega, ma io sono convinto che solo così si può tentare di arginare l’inquinamento artistico che, purtroppo, oggi ci sovrasta; ci sono troppi dilettanti nel panorama artistico e la gente comune ha perso interesse nell’arte e nella cultura. Bisogna stringere le maglie o finiremo per sponsorizzare pseudo tronisti e comparsate del web. Infine, mi ritengo un artista e direttore operaio, pronto sempre a mettere un chiodo per appendere un quadro, ove ve ne sia necessità. Bisogna sporcarsi le mani, alle volte, per comprendere la bellezza di un’alba”.

In cosa si distingue e si caratterizza la Biennale Istituzionale d’Arte Città di Senigallia?

“Si distingue, intanto, per la straordinaria unione di intenti di una lungimirante giunta comunale e di un sindaco eccellente e concreto, che unita alle competenze di una squadra di professionisti porta a un progetto unico nel suo genere. Si distingue e si caratterizza, certamente, per l’interesse dei senigalliesi, sempre pronti a supportare nuovi obiettivi, soprattutto nell’arte e nella cultura; si distingue per l’afflusso di turismo di qualità che questa città, soprattutto negli ultimi anni, ha saputo convogliare e si distingue per la scelta accurata della qualità nei periodi espositivi. Noi vogliamo il meglio. La selezione degli artisti, delle opere e degli addetti ai lavori è garanzia di classe e di stile, non vi è dubbio. Lo dico da straniero in terra straniera: questa città ha una marcia in più”.

Un evento di tale importanza nasce da una squadra che comprende istituzioni e consulenti: qual è la squadra della Biennale Istituzionale d’Arte Città di Senigallia?

“Si è detto bene, per un evento di tale portata non si può dare spazio all’improvvisazione né alla negligenza. Ho vissuto troppe esperienze espositive in giro per il mondo e voglio cercare, quindi, di non compiere gli stessi errori fatti da terzi. Questo è l’unico insegnamento che mi sento di dare alla mia squadra e ai miei allievi. Bisogna conoscere a mena dito gli artisti che espongono, fare ricerca, conoscere le loro opere, parlare delle loro opere, crescere intellettualmente con le loro opere. Non sono dei numeri, sono anime. Nelle mie primissime esperienze collettive con gallerie o pseudo tali, vedevo allestitori che non conoscevano nemmeno i nomi dei pittori presenti, ecco questa cosa mi mandava ai matti, era la fiera dell’improvvisazione a discapito della qualità, in nome del vil denaro. La squadra in campo è certamente ben oliata, ha esperienza, l’esperienza è l’80% nella vita. Come già detto, a Senigallia, abbiamo la fortuna di lavorare con splendide istituzioni, attente e fattive, cosa fondamentale. Inoltre, lo staff direzionale è di prim’ordine, capitanato da Romina Tondo per la consulenza artistica e per l’organizzazione, una donna unica umanamente e professionalmente che ha anni e anni di esperienza come Direttore di Galleria ed Editore, oltre ad aver organizzato grandi eventi con vip e grandi artisti. Un grazie ai ragazzi della mia segreteria e allo staff, che svolgono un notevole ruolo di supporto e assistenza e ai collaboratori comunali. Altro grazie va, certamente, all’amico Paolo per le pubbliche relazioni, e, per il primo periodo espositivo, a Roberto Portinari, critico d’arte, e a Francesco Landi, coordinatore musica live. Questo secondo periodo espositivo, quello di settembre 2024, sarà davvero straordinario: avremo l’onore di ospitare il principale curatore istituzionale, critico d’arte internazionale ed autore, il professor Puntelli, che io stimo profondamente e a cui ho affidato il mio attuale percorso artistico italiano, il suo assistente e curatore Paolo Calcari e lo storico dell’arte, la dottoressa Annalisa Puntelli Sacchetti, oltre alla presentazione del volume Profili d’Artista pubblicato dal più importante Editore d’arte: l’Editoriale Giorgio Mondadori. L’evento porterà alla presentazione di una mostra collettiva unica, Storie di Artisti, dove interverranno importanti firme e maestri dell’arte contemporanea. Voglio, personalmente, ringraziarli di questa partecipazione e spero di stringere loro le mani uno per uno. Al professor Puntelli dico solo che Senigallia, il Comune e Pablo T lo ringraziano dal profondo del cuore”.

Quali obiettivi si propone con questa edizione come direttore artistico?

“Mi propongo diversi obiettivi, tutti sfidanti: ristabilire la qualità artistica, la bellezza estetica della forma e del messaggio concettuale, unire gli artisti, far giungere grandi firme dell’arte contemporanea e grandi addetti ai lavori, consolidare il nome della Città di Senigallia, facendola riscoprire ai propri abitanti, stregare i turisti con la bellezza dell’arte moderna, quella vera, dare il mio piccolo contributo affinché, un giorno, si possano ricordare i nostri sforzi a favore della cultura, una signora oggi spesso emarginata, ma che è e rimarrà la nostra Madre. Vi aspettiamo, quindi, sabato 14 settembre ore 17 al Palazzetto Baviera di Senigallia per l’inaugurazione alla presenza delle Istituzioni e poi alla Galleria Comunale Expo Ex per ammirare le grandi opere”.

Ci saranno sviluppi di collaborazioni future fra lei e la città di Senigallia?

“Ci sono tutte le premesse affinché si facciano cose sempre più grandi. Il futuro è di chi crede nel presente. Vi consiglio, se vi troverete a passare da quelle parti, di fare una passeggiata sulla spiaggia di Velluto, di ascoltare il loro mare, di conoscere il loro cibo e le loro abitudini, di ascoltare i racconti dei vecchi e le risate dei bambini. È una città sdraiata sul tramonto che accoglie i viaggiatori con la sua bellezza di sale e pietra”.